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Storicamente il rapporto tra il pensiero femminista e il diritto ha restituito modelli interpretativi che si sono andati strutturando secondo l'approccio dicotomico dell'essere 'per' o 'contro' lo stesso diritto. In questo volume, attraverso il consolidamento di un pensiero in grado di attraversare la complessità, si supera questa dicotomia rimettendo al centro l'esperienza delle pratiche processuali, l'argomentazione, l'interpretazione delle norme e dei fatti sociali. La dottrina dell'esperienza giuridica quando viene messa in questione a partire dal pensiero femminista, non solo incarna il diritto, ma struttura un linguaggio che mira a cambiare ab origine l'approccio ad esso, individuando nessi e scarti, controversie, argomentazioni ed interpretazioni utili a rigenerarlo dall'interno, senza mai cedere ad approcci massimalisti, ideologici, banali: con una casistica che va dalla maternità surrogata ai diritti umani e fondamentali, da alcune sentenze esemplari relative alla violenza contro le donne alle pratiche processuali all'interno del diritto penale,d al lavoro delle Corti regionali, del Tribunale delle donne in Sarajevo sino al successo della nozione di vulnerabilità nel diritto internazionale.